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Chiara Del Giudice
Psicologa clinica
Psicoterapeuta Cognitivo Costruttivista
Terapeuta EMDR
Iscrizione Albo Psicologi Piemonte n° 7333
Formazione
Ho frequentato la Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e la Magistrale in Psicologia Clinica e di Comunità presso l’Università degli Studi di Torino. Ciascun percorso ha richiesto un tirocinio, che ho svolto rispettivamente nel Dipartimento di Psicologia e presso lo Studio di Psicodramma.
In Dipartimento ho partecipato alla ricerca Act on Ageing in collaborazione con la Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie (SUISM), il cui obiettivo era mostrare i vantaggi del movimento fisico e della ginnastica mentale per il mantenimento del benessere di persone in età pari o superiore ai 65 anni.
Io mi sono occupata specificatamente di progettare e co-condurre gli incontri di ginnastica mentale. È stata un’esperienza che ricordo sicuramente con affetto: era la prima volta che mi trovavo a svolgere quello che sarebbe diventato, seppur in forma diversa, il mio lavoro, rendendomi presto conto che il mio ruolo non si sarebbe limitato all'allenamento della memoria. Mi sono ritrovata infatti davanti alla morte di un componente del gruppo ed ai racconti urgenti di storie complesse che tale esperienza aveva fatto emergere nelle altre persone del gruppo. Da questa esperienza ho iniziato il mio cammino di comprensione di ciò che significa accogliere, non giudicare e significare, cosa non banale già di per sé, ma soprattutto ai miei occhi ed esperienza di ventenne.
Nel Teatro di Psicodramma, ho potuto sperimentare tutta la potenza del gruppo, sia come ambiente psicologico osservandone le dinamiche interne, sia come luogo di scambio professionale. Molte delle tecniche esperienziali che utilizzo in seduta le ho conosciute qui ed è qui che ho compreso maggiormente il valore del pensiero critico e dei contributi scientifici di cui avvalersi nella pratica clinica.
Per poter essere Psicologa, un ultimo passo: l’Esame di Stato.
Mi sono ancora in parte oscure le logiche valutative dietro questo esame. Ma una cosa gliela devo: riprendere in mano quello che avevo studiato nei vari esami dei trascorsi cinque anni, metterlo insieme e interiorizzarlo per argomentare ciò che mi avrebbero chiesto.
È grazie a questo che ho capito davvero cosa volevo fare, che approccio seguire nei miei studi successivi.
Ed è questo che ho voluto trasmettere ai e alle colleghə che hanno frequentato il corso per la preparazione all’Esame di Stato da me tenuto negli anni successivi.
Ho frequentato poi la Scuola di Specializzazione per diventare psicoterapeuta, la Stpc (Studio Torinese Psicologia Cognitiva). È stato un impegno importante da un punto di vista emotivo, di tempo ed anche economico: quattro anni di lezioni, un tirocinio formativo e un percorso personale di psicoterapia. Per me è stato un viaggio prezioso, dove sento di aver imparato ad ascoltarmi ed ascoltare, a mettermi in gioco e fare resistenza, a condividere con i e le colleghə, a farmi delle domande e spesso sorprendermi delle non-risposte, e imparare a stare con la sofferenza personale ed altrui per poter poi vivere ed osservare ciò che genera se significata.
Considero la terapia personale, parte integrante della scuola, un tassello fondamentale.
Come si può accompagnare una persona nel suo percorso di consapevolezza, avendone poca di se stessə?
Ho svolto l’esperienza di tirocinio di questo ciclo di studi nei Servizi di Psicologia dell’età evolutiva di Grugliasco ed Orbassano ed è stata per me estremamente formativa.
Ho avuto modo di lavorare direttamente con bambini ed adolescenti, e di accompagnare percorsi su minori tenuti da colleghə occupandomi del sostegno alla genitorialità.
È stato importante anche partecipare attivamente e costantemente ai lavori in equipe che coinvolgevano diverse figure professionali.
Ho incontrato persone con storie potenti, rispetto cui ho imparato ad incuriosirmi senza giudizio e di fronte alle quali mi sono chiesta più volte come poter essere davvero di aiuto.
Mentre terminavo la scuola, ho approfondito la mia conoscenza dell’EMDR.
L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing è uno strumento che, maneggiato da unə Psicoterapeuta, si sta mostrando molto valido per trattare persone con difficoltà emotive dovute a traumi.
Questo è stato per me un percorso più breve del precedente, diverso per tanti aspetti ma non meno importante e formativo.
Le situazioni traumatiche sono molto destabilizzanti per chi le vive ed è complesso trattarle in terapia utilizzando la parola: io vedo questo strumento come una (tra le molte possibili) buona bussola che aiuta ad arrivare al nocciolo.
Al di là degli attestati, personalmente temo molto chi assume di “saper già tutto” ed è per questo che considero la mia formazione ancora in corso.
Dedico molto del mio tempo a disposizione a formarmi attraverso corsi, libri, supervisioni e intervisioni con colleghə..
Del resto, si smette mai di imparare?